La domanda che Giovanni dal buio della prigione dove Erode lo ha rinchiuso, rivolge a Gesù attraverso i suoi discepoli è il segno di una vera e propria crisi di fede del Battista nella persona di Gesù? Proprio Giovanni che aveva indicato Gesù come l'Agnello che toglie il peccato del mondo, proprio lui, Giovanni, consapevole di essere solo voce, solo apripista, solo precursore che va avanti e prepara la strada ad un altro...proprio Giovanni sarebbe segnato da un dubbio terribile: questo Gesù di cui sente parlare è davvero l'Atteso al quale deve preparare la strada, oppure dobbiamo aspettare un altro? Il dubbio di Giovanni è legittimo perché Gesù non sembra corrispondere all'attesa di Giovanni. Il Battista nella sua infuocata predicazione annunciava imminente il giudizio di Dio che, come scure alla radice dell’albero, avrebbe abbattuto i prepotenti e i superbi, come un fuoco purificatore avrebbe distrutto tutto quanto non è buon grano. Ma sulle labbra di Gesù nessuna invettiva, nessuna condanna ma accorati appelli alla conversione. Gesù non si presenta come l'inviato di un Dio giustiziere bensì, come abbiamo letto domenica, è evangelo, cioè buona, bella notizia. Gesù è la buona e consolante notizia di una speranza offerta ad ogni uomo. Di qui lo sconcerto di Giovanni, forse una crisi di fede.
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