In questa prima domenica abbiamo ascoltato la lunga pagina evangelica che annuncia la fine del tempo e di tutte le opere dell'uomo a cominciare dalla più grandiosa per gli ascoltatori di Gesù: il magnifico tempio di Gerusalemme: "Non sarà lasciata pietra su pietra che non venga distrutta". Noi vorremmo poter ricavare da questa pagina e dai segni che l'accompagnano, una sorta di tabella di marcia per conoscere l'avvicinarsi della fine. Ma questo linguaggio allusivo non deve esser inteso come puntuale descrizione del tempo della fine: ci richiama ad una dura verità: noi abitiamo il tempo, lo misuriamo, lo calcoliamo, tentiamo di dominarlo, lo sfruttiamo al meglio ma non ne siamo davvero i padroni, ne siamo solo inquilini provvisori sui quali incombe lo sfratto.
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