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L'identità di Gesù

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Aggiornamento: 3 gen


Anonimo (XIV secolo), Cristo nella sinagoga di Nazaret, monastero Visoki Dečani in Kosovo
Anonimo (XIV secolo), Cristo nella sinagoga di Nazaret, monastero Visoki Dečani in Kosovo

Pochi giorni ci separano dal Natale di Betlemme e la pagina evangelica di questa domenica ci presenta Gesù, ormai adulto, che fa ritorno nel villaggio di Nazareth dove ha vissuto per una trentina d’anni. Vita nascosta, quella di Gesù a Nazaret e la pagina odierna ne è chiara conferma. La gente del villaggio che lo ascolta nella Sinagoga è piena di meraviglia per le Sue parole, una meraviglia mista a incredulità. La gente dice: Ma questo giovane uomo lo conosciamo bene, è cresciuto qui in mezzo a noi con i nostri figli, è il figlio di Giuseppe. Nella redazione di Matteo (13,54ss.) lo stupore della gente è ancor più grande. La gente dice: conosciamo bene tutta la sua parentela. Questa reazione della gente di Nazaret testimone inconsapevole della ‘vita nascosta ‘ di Gesù è preziosa: attesta la verità del mistero cristiano dell’Incarnazione, scelta di condividere, la nostra condizione, nascondendosi davvero nella nostra umanità. La reazione della gente è dettata certo dalle “parole di grazia che uscivano dalla Sua bocca” ma anche e soprattutto dal loro contenuto. Gesù ha letto il testo del profeta Isaia che descrive la fisionomia del Messia, dell’atteso Inviato di Dio e si identifica con quelle parole. Gesù vuol dire alla gente stupita: da secoli leggiamo questa promessa ma da oggi non è più una promessa ma una certezza. Significativo, da parte di Luca l’uso del termine ‘oggi’. Lo abbiamo ascoltato dall’angelo che chiama i pastori: “Oggi …è nato per voi un Salvatore” (2,11).


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