La nostra missione
“Ogni comunità parrocchiale è chiamata ad essere luogo privilegiato dell’ascolto e dell’annuncio del Vangelo; casa di preghiera raccolta intorno all’Eucaristia; vera scuola della comunione, dove l’ardore della carità prevalga sulla tentazione di una religiositàsuperficiale e arida.” Papa Francesco, 02/05/2015
La Parrocchia è un "frammento" del "Tutto" che è la Chiesa Cattolica.
In essa viene iniziata la vita di fede e, attraverso i Sacramenti, in particolare quello dell'Eucaristia, i credenti incontrano il Risorto e fanno di lui il motivo della propria vita.
In parrocchia si annuncia il Vangelo del Regno nell'attesa della sua venuta definitiva perchè ad ogni uomo non manchi la Speranza:“Nelle nostre parrocchie, nelle comunità, nelle associazioni e nei movimenti, insomma, dovunque vi sono dei cristiani, chiunque deve poter trovare un’oasi di misericordia.” (Messaggio del Santo Padre per la celebrazione della 49.ma Giornata Mondiale della Pace, 15/12/2015)
Essa è una "casa" dove è possibile condividere la vita e per questo si definisce anche come "comunità": il compito di tesserne la trama, sotto la guida del Parroco, spetta ad ogni battezzato.
Parrocchia è missione per restituire dignità ad ogni uomo in nome della fede nel Verbo incarnato ed ecco perchè da essa si sviluppano progetti formativi e assistenziali.
Il monastero di Gratosoglio, situato presso l'antica strada Milano-Pavia, fu fondato tra il 1107 e il 1130 da un gruppo di monaci benedettini, appartenenti alla giovane osservanza vallombrosiana che, giunto in città trovò l'appoggio di un gruppo di istituzioni e di personaggi favorevoli al programma di riforma della Chiesa. Avvenne così la fondazione della comunità e la costruzione del monastero, dedicato a San Barnaba apostolo, all'epoca ritenuto fondatore della Chiesa milanese. Nei primi tre secoli di vita, la piccola comunità monastica, che al massimo contò una decina di persone, godette di una notevole prosperità economica e partecipò attivamente alle vicende cittadine. La decadenza si manifestò tra la fine del '300 e la metà del '400. Dal 1545 il monastero di Gratosoglio rimase abbandonato a sé stesso. Gli abati commendatari (cioè non più eletti dai monaci, ma nominati direttamente dal Papa) per assicurare l'officiatura della chiesa, almeno fino al 1567 fecero risiedere nell'ex-monastero sacerdoti secolari, seguiti dai carmelitani "calzati" della congregazione di Mantova, giunti tra il 1567 e il 1573, e nel 1600 dal terz'ordine francescano che vi rimase fino alla soppressione, disposta nel 1782 dall'imperatore Giuseppe II.
Il 4 aprile del 1783 veniva istituita la parrocchia, che verso la metà del secolo scorso fu trasferita nell'attuale sede, progettata dalla Scuola d'arte sacra Beato Angelico e consacrata il 24 aprile 1946 dal cardinale Schuster.
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La storia della parrocchia di Maria Madre della Chiesa è strettamente collegata alla costruzione delle nuove case popolari, tra il 1963 e il 1971, situate tra le vie Saponaro e dei Missaglia.
Quando la chiesa di San Barnaba è risultata insufficiente a contenere i nuovi residenti, è stata decisa la costruzione di un nuovo edificio sacro.
La parrocchia è stata fondata nel 1967, mentre dieci anni più tardi è stata consacrata la chiesa, il cui titolo si rifà all’invocazione mariana proclamata dal Papa san Paolo VI il 21 novembre 1964, a conclusione della III Sessione del Concilio Vaticano II.
La nuova parrocchia, inizialmente guidata da sacerdoti del clero diocesano, è stata poi retta dai Chierici Regolari di San Paolo (Barnabiti) fino al 2009, quando è stato annunciato l’inizio di un cammino comune con San Barnaba, in vista della costituzione di una Comunità Pastorale: questo ha comportato il ritorno dei sacerdoti diocesani.
Il fabbricato della chiesa è un tutt’uno con la casa parrocchiale, con la sede della Bottega Solidale e della Caritas e con l’abitazione della comunità delle Suore di Maria Bambina, presenti in parrocchia sin dalla fondazione. Nel territorio parrocchiale sorgono anche il Centro Diurno «Vodia Cremoncini» di Caritas Ambrosiana e il Centro Peppino Vismara, dal 2013 parte di Fondazione Don Gnocchi Onlus.
“La Parrocchia milanese dei Tre Ronchetti è da alcuni anni al centro di studi e di ricerche in un’unità di intenti tra le varie discipline: l’architettura, le arti figurative e, non ultimo, l’organo recentemente restaurato grazie alla sensibilità dell’AEM di Milano.
Il lavoro degli studiosi ha consentito di illuminare ed individuare aspetti anche controversi di questa chiesa, modesta di dimensioni, ma ricca di documenti d’arte, che illustrano gli sviluppi della cultura lombarda dal XVI al XIX secolo. Custode di questi tesori, il mio pensiero si porta quotidianamente a riflessioni sull’alimento spirituale della gente che occupò e lavorò questi campi verdi ed irrigati da acque chiare. Seppe abbellire la chiesa, garantendo nel tempo la conservazione delle sue bellezze artistiche e lasciandoci una lezione morale di cui tutti dobbiamo tenere conto. Agli albori del XXI secolo, alla vigilia della costruzione della nuova Chiesa al Quartiere Le Terrazze, che costituisce unità pastorale col nucleo originario dei Tre Ronchetti, è parsa quindi opera gradita ripercorrere brevemente la storia dei Ronchetti, prendendo a prestito le parole di Gianfranco Radice.
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don Angelo Magistrelli
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Il 24 ottobre 2021 monsignor Mario Delpini, Arcivescovo di Milano, ha benedetto (non consacrato, in quanto l'altare non è ancora definitivo) la chiesa che i residenti del quartiere Terrazze aspettavano dai primi anni Novanta. Dopo la posa della prima pietra, avvenuta il 7 giugno 2009, sono iniziati i lavori nel maggio 2015. Solo nell'autunno 2020 è stata ultimata la casa parrocchiale, mentre le celebrazioni nella nuova chiesa sono iniziate nella Pasqua 2021.
Nel corso dei lavori, precisamente nel 2016, è caduta anche la canonizzazione di madre Teresa di Calcutta, alla quale, nell'ottobre 2006 (quando era stata beatificata ormai da tre anni), il cardinal Dionigi Tettamanzi aveva deciso d'intitolare la nuova chiesa.
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